Dimensionamento della rete scolastica – regione Lazio

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Dimensionamento della rete scolastica – regione Lazio

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Il pasticcio del dimensionamento della rete scolastica è il pacco di Natale che la che la regione Lazio ha donato a studenti, famiglie e lavoratori del mondo della conoscenza

Dopo un accanito dibattito, la giunta regionale ha approvato il piano di dimensionamento della rete scolastica della Regione Lazio hanno imposto un taglio per la regione Lazio di 23 scuole, tantissime!

Non si prendono neanche in considerazione le dinamiche territoriali, non solo la collocazione geografica ma anche strutturale e sociale delle istituzioni scolastiche. Non si comprende il criterio con cui siano state scelte e accorpate queste scuole. Ci vogliono far credere che i numeri degli alunni siano bassi, ma in provincia, in particolar modo a Latina, il numero degli alunni è molto alto, come alto è il numero degli alunni nelle classi e il disagio che vivono gli alunni che frequentano le scuole tagliate. Basso invece, è il numero dei docenti, del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici assegnati alle scuole; basso è l’interesse delle istituzioni verso gli studenti e i lavoratori che attendono da anni il tempo pieno, le mense scolastiche e le palestre adeguate; basso è il livello di sicurezza e salubrità delle scuole.

Nella provincia di Frosinone purtroppo già provata da una diminuzione della frequenza scolastica, un altro tasso di abbandono degli studi, soprattutto nella scuola secondaria questi tagli arbitrari sono devastanti. Senza che si sia mai discusso di numeri e opportunità di cambiamenti, in attesa degli investimenti che attendiamo da anni, per creare nuovi poli di istruzione secondaria la scure della regione si abbatte su quattro istituti di istruzione secondaria.

I tavoli tecnici tra provincia e OSS riunitisi più volte nei mesi di settembre e ottobre avevano approvato l’accorpamento delle scuole di Anagni e Fiuggi e anche quello dell’istituto comprensivo di Roccasecca e Aquino ( la FLC CGIL ha espresso notevoli perplessità in merito a questo ultimo accorpamento) e preso in considerazione la situazione dell’IIS Baronio Di Sora. Appellandosi all’esercizio del potere sostitutivo la regione ha arbitrariamente ha accorpato l’istituto Baronio ad una scuola che non aveva avanzato proposte in merito, e unito il San Benedetto di Cassino con il Medaglia d’oro. Follia! Non avevamo neanche preso in Considerazione l’accorpamento di scuole così diverse, lontane didatticamente e geograficamente e non avremmo mai proposto quattro accorpamenti in una provincia così complessa. All’interno della discussione invece, già da tre anni, avevamo richiesto la riorganizzazione delle scuole secondarie in Poli scolastici come è avvenuto a Cassino per gli istituti Pellecchia e ITIS. Unire due scuole sparse per la città, senza alcun criterio, senza una struttura che le possa accogliere ricadrà negativamente sulla didattica, sulla gestione di due scuole complesse e diverse in numerosi aspetti. L’accorpamento produrrà effetti devastanti: dei tagli alla dirigenza scolastica, DSGA, al personale amministrativo, collaboratore scolastico e docente. L’organizzazione della didattica , del personale degli indirizzi di studio diventerà ancora più complessa, la gestione di queste situazioni schizofrenica e a farne le spese saranno come sempre gli alunni più fragili , i lavoratori più deboli. Impoverire così tanto l’offerta formativa in una città che si trova al confine con un’altra regione non farà altro che favorire la dispersione scolastica e l’allontanamento degli alunni verso le regioni di residenza Alunni che prima nonostante i precari mezzi di trasporto, facevano di tutto per raggiungere le istituzioni scolastiche del cassinate, che hanno sempre offerto una eccellente e varia offerta formativa. Una politica di tagli arbitrari che colpisce un territorio già notevolmente devastato dalle sciagurate politiche di questo governo. Un amaro regalo di Natale per una popolazione già duramente colpita dalla crisi dei settori industriali.

Per quanto riguarda la provincia di Latina si accorpano due scuole secondarie con indirizzi didattici completamente diversi, un’utenza difficile che ha bisogno di essere seguita e in un certo raddoppiata. Hanno colpito le scuole primarie che si trovano in un quartiere difficile, in cui la presenza della scuola è fondamentale. Una scuola che viene accorpata ad un’altra che si trova in un borgo costituito da sette plessi, che arrivano al confine con Aprilia, in una zona in cui non ci sono servizi e strutture e in cui l’unico presidio è la scuola stessa. Nel comune di Terracina vengo accorpato due istituti completamente diversi, due istituti che necessitano della presenza costante del dirigente scolastico e del personale amministrativo per supportare famiglie e studenti. Indirizzi di studio e organici completamente diversi, organizzazione delle attività scolastiche ed extrascolastiche complessa, plessi distribuiti sul comune, alcuni ancora interessati dai lavori strutturali mancanza di palestre e spazi laboratoriali abbastanza capienti.

Alle istituzioni scolastiche viene chiesta continuamente maggiore presenza, maggiore capacità di inclusione, di adattamento ai repentini cambiamenti della società in cui viviamo ma gli strumenti e le risorse vengono drasticamente ridotte a discapito dei lavoratori più deboli e degli alunni più fragili.

La regione non poteva donare un regalo migliore ai lavoratori , agli studenti e ai cittadini delle due più grandi province del Lazio dopo Roma.

Buon Natale 😤

https://www.regione.lazio.it/documenti/84857

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